Una recente pronuncia del Tribunale di Roma (SEZ. XIII, Sentenza dell’ 11 LUGLIO 2024) è intervenuta in materia di responsabilità civile, delineando i confini del caso fortuito e della prudenza richiesta al danneggiato che avanza una domanda risarcitoria.

Il caso sottoposto all’esame del Tribunale riguardava una signora che, all’interno di un centro commerciale, era caduta in una zona con pavimentazione dissestata, e, nel riportare lesioni, avanzava una significativa richiesta di risarcimento danni al custode del centro commerciale ai sensi dell’art.2051 cc. Nonostante l’area fosse delimitata e segnalata da paletti mobili e nastro bicolore, la signora, nel corso del giudizio, sosteneva che tali avvisi non fossero ben visibili o comunque sufficienti a garantirne l’inaccessibilità. Tuttavia, le prove fotografiche, i video e le dichiarazioni testimoniali mostravano come l’area fosse chiaramente ben visibile ed interdetta agli utenti del centro commerciale. Il giudice di primo grado escludeva, quindi, la responsabilità del custode del centro commerciale, rilevando come l’incidente fosse stato causato dalla negligenza/imprudenza della danneggiata, che non aveva adottato le dovute cautele, rapportate allo stato dei luoghi.

Ebbene la sentenza in esame richiama l’attenzione su un elemento chiave della responsabilità civile: il caso fortuito. Questo concetto comprende tutti quegli eventi imprevedibili e inevitabili che interrompono il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno. Tra le ipotesi di caso fortuito rientra anche la condotta imprudente o negligente del danneggiato. In altre parole, quando il comportamento della vittima è così imprudente da rappresentare la causa determinante del danno, il custode può essere esonerato da responsabilità. Nel caso specifico, il giudice ha sottolineato che la signora avrebbe potuto evitare la caduta se avesse prestato maggiore attenzione alle segnalazioni presenti. Questa decisione si allinea con la giurisprudenza consolidata, che evidenzia il dovere generale di cautela e diligenza, ribadito anche dalla Corte di Cassazione. Secondo il principio di solidarietà, previsto dall’articolo 2 della Costituzione, ciascun individuo deve adottare comportamenti prudenti per evitare situazioni di pericolo. Una segnalazione chiara e visibile delle aree pericolose può essere decisiva per dimostrare l’adeguatezza delle misure preventive adottate, sollevando così il custode da eventuali responsabilità in caso di sinistri. 

Occorre, quindi, valutare attentamente il comportamento del danneggiato e le eventuali misure adottate dal custode. La prudenza, sia nella prevenzione che nella gestione dei rischi, resta dunque un elemento cardine per garantire un equilibrio tra la tutela dei diritti e la responsabilità individuale ed evitare azioni risarcitorie infondate.