La questione della sorveglianza privata, in particolare l’utilizzo delle telecamere di sicurezza in ambito domestico, rappresenta un tema sempre più discusso in materia di protezione dei dati personali. Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha recentemente affrontato un caso emblematico che ha messo in evidenza i limiti e le responsabilità di chi utilizza sistemi di videosorveglianza. Nel provvedimento n. 549 del 12 settembre 2024, l’Autorità ha sanzionato un cittadino che aveva installato telecamere sul proprio immobile puntandole verso le porte e le finestre dei vicini, catturando così immagini relative a proprietà altrui. Questo comportamento è stato giudicato in violazione delle normative sulla privacy, che impongono di limitare l’angolo di visuale delle telecamere alle sole aree di propria pertinenza.

La normativa vigente, infatti, consente l’installazione di telecamere senza particolari adempimenti solo quando queste riprendono esclusivamente aree private e di pertinenza del proprietario. Qualora il sistema di videosorveglianza inquadri spazi comuni o aree di proprietà di terzi, è necessario dimostrare l’esistenza di un rischio concreto e documentato che giustifichi tale estensione. Anche in questi casi, tuttavia, l’ampiezza del campo visivo deve essere limitata allo stretto necessario, garantendo che la sorveglianza sia proporzionata e non invasiva. Nel caso specifico, il cittadino coinvolto non ha rispettato tali criteri, ignorando anche le indicazioni fornite dall’Autorità durante il procedimento istruttorio.

 

Nonostante l’invito formale a ridurre il campo visivo delle telecamere per escludere le aree di proprietà dei vicini, il responsabile ha dichiarato che quelle aree rientravano nella sua esclusiva proprietà e che le porte dei vicini erano state realizzate abusivamente. Questa linea di difesa non ha però trovato riscontro nelle verifiche condotte dalla Guardia di Finanza, che hanno accertato la violazione. Di conseguenza, il Garante ha disposto una sanzione amministrativa di 400 euro, ordinando inoltre al cittadino di adeguare immediatamente il sistema di videosorveglianza per conformarsi alla normativa.

 

Questo caso offre spunti di riflessione importanti per tutti coloro che intendono installare telecamere di sicurezza. È fondamentale agire nel rispetto delle regole per evitare non solo sanzioni pecuniarie, ma anche il rischio di ledere i diritti alla riservatezza altrui. La sicurezza personale non deve mai compromettere quella degli altri, e ogni sistema di sorveglianza deve essere progettato e utilizzato in modo da rispettare il principio di proporzionalità. Chiunque abbia dubbi sull’interpretazione delle norme è invitato a consultare un esperto o a rivolgersi direttamente al Garante per la Protezione dei Dati Personali per chiarimenti e indicazioni.