Esperienza impegnativa e precoce o percorso di crescita?
La questione relativa alla partecipazione della vacanza scout della figlia minorenne è stata oggetto di una recente pronuncia del Tribunale di Bologna.
Da un lato, la madre della minore manifestava il proprio disaccordo dinanzi l’iniziativa del padre, ritenendo che la figlia non fosse ancora capace di affrontare “un’esperienza così impegnativa e precoce”.
Dall’altro, il padre della minore richiedeva che alla figlia fosse consentito di partecipare alla vacanza estiva di 7 giorni, organizzata dal gruppo scout di cui la minore faceva parte, peraltro, da anni con il consenso di entrambi i genitori.
Entrando nel merito della vicenda, il Tribunale di Bologna afferma che “lo scoutismo è un percorso di crescita, tra i più diffusi nel mondo, che viene proposto a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che si impegnano, forti della fiducia che sentono riposta in loro dagli, adulti educatori, a crescere e a fare esperienze che li rendano man mano sempre più artefici consapevoli e responsabili della propria strada.”
Il Tribunale di Bologna, considerando che le gite estive organizzate dai gruppi scout fanno parte di un percorso di crescita importante nella vita dei bambini, i quali compiono esperienze che li rendono sempre più artefici e responsabili della loro strada, ha accolto il ricorso del padre della figlia minorenne, autorizzandone così il campo estivo scout.